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In libreria “Meno dodici”

In libreria “Meno dodici”

Risvegliarsi dopo un coma

Storia di un medico rinato a nuova vita

Giorni fa mi sono ritrovata a riflettere sugli “scherzi” della memoria, sull’effetto straniante che fa il non ricordare qualcosa che pure abbiamo avuto in mente per anni o addirittura decenni.

Ma ad aggiungere interrogativi interviene un libro recente, Meno dodici. Perdere la memoria e riconquistarla: la mia lotta per ricostruire gli anni e la vita che ho dimenticato, di Pierdante Piccioni e Pierangelo Sapegno (Mondadori 2016), che racconta la storia incredibile di un medico, primario all’ospedale di Lodi, che nel maggio 2013 viene ricoverato in coma per un incidente stradale e quando si risveglia, poche ore dopo, è convinto di trovarsi nel 2001. Il suo ultimo ricordo infatti risale al 25 ottobre di quell’anno, giorno dell’ottavo compleanno di suo figlio Tommaso. Una lesione alla corteccia cerebrale ha “cancellato” dodici anni della sua vita.

cover-meno-dodiciAll’improvviso Pierdante Piccioni è diventato un alieno, incapace di riconoscere tutto quello che lo circonda. I figli non sono più due bambini di otto e undici anni, ma due maschi adulti, con la barba e gli esami all’università, mentre la moglie sembra un’altra donna, con le rughe e i capelli corti che hanno cambiato colore. E non riconosce nemmeno se stesso nel volto invecchiato che vede allo specchio e in cui a stento ritrova la propria immagine. Per non dire del mondo intorno, con Facebook e Youtube e gli smartphone…
Nelle pagine del suo diario, più avvincente di un romanzo, Piccioni racconta la propria angoscia di essere umano costretto a guardare la realtà con gli occhi di un estraneo e la faticosa riconquista della propria identità, delle relazioni con la sua famiglia, gli amici, i pazienti e i colleghi.
Una “ricerca del tempo perduto” di scioccante verità.