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Maestri e ricercatori

Maestri e ricercatori

L’importanza di affidarsi

Grazie a chi ci aiuta a crescere

l'aiuto di un maestro
Maestri e ricercatori sono coloro che ci indicano la strada, ci prendono per mano, ci accompagnano nel percorso di ricerca e di lavoro su noi stessi, ci aiutano ad avere degli insight. Sono persone che abbiamo conosciuto e con cui abbiamo lavorato direttamente, oppure di cui abbiamo letto o ascoltato il messaggio, che si è poi rivelato fondamentale per la nostra crescita.

Tutti abbiamo dei maestri… ecco i miei.

Da quando ho cominciato il percorso di ricerca e di lavoro su di me il primo maestro, dal 1991, è stato Osho, anche se non ho fatto in tempo a incontrarlo personalmente. Ma l’ho conosciuto attraverso le sue parole, le sue tecniche di meditazione e il lavoro fatto con diversi terapisti e sannyasin da lui formati: Rafia e Turiya, Anando, Shunyo, Svarup e Premartha, Wadud, Waduda, Alvina, Deeraj, Krishnananda, Amana, Upchara, Avikal, Prashantam, Sudha, Siddho, Satyam, Rani, Kabiro, Sampurno… Poi, nel mio percorso di crescita personale e formazione professionale ho incontrato maestri e ricercatori diversi, con i quali mi sono confrontata di persona o attraverso i loro scritti.

Sul piano spirituale, ho avuto la fortuna di incontrare il Dalai Lama e di sentire la dolcezza della sua presenza; di conoscere Raimon Panikkar, che mi ha riconciliato con la teologia cristiana mostrandone il volto più ecumenico; di ascoltare Thich Nath Hahn, il grande maestro buddista; di lavorare per alcuni anni con Faisal Muqaddam, che mi ha introdotto al lavoro sull’Essenza; in India di avvicinare gli insegnamenti di Sri Aurobindo e Mère, alla cui visione s’ispira Auroville; di leggere e ascoltare Eckhart Tolle, con il suo invito a stare nel qui e ora. E nel 2006 ho cominciato il percorso SAT con Claudio Naranjo: un viaggio straordinario che utilizza la Gestalt, la meditazione e l’enneagramma, eredità di un altro grande maestro, Georges Gurdjieff.

Più legati alla mia crescita professionale, penso a Wilhelm Reich, di cui ho letto con passione i libri, ammirando il suo coraggio intellettuale e il suo amore per la verità e la ricerca; Alexander Lowen, che ho avuto anche il piacere di incontrare nel 2002, e il cui libro Il Piacere mi ha portato, per primo, verso la bioenergetica; Carl Rogers e Fritz Perls, due grandi della psicologia umanistica, dai cui libri ho tratto un profondo amore per l’uomo e i principi ispiratori per fare il counselor; Malcom Brown, che insieme a Katherine Ellis e Berta Dejung mi ha accompagnato in un percorso di ‘contatto nutritivo’ con il paziente; Alejandro Jodorowsky, con il quale ho fatto alcuni seminari, contagiata dalla sua energia; Bert Hellinger e il metodo sistemico delle costellazioni da lui creato; Sieglinde Schneider, dalla quale ho imparato il lavoro con i pupazzetti che ho poi trasformato in costellazioni biogestaltiche; Bernard Aucouturier, che ci insegna a ritrovare il bambino che è in noi; Maria Montessori, creatrice di un metodo educativo straordinario;  Irvin Yalom, i cui libri mi hanno ispirato e continuano a ispirarmi nel mio lavoro quotidiano; Oliver Sachs, neurologo e scrittore, che mi ha appassionato con i suoi racconti sulla malattia mentale; Stephen Porges, il padre della teoria polivagale.

E ancora: Yann Arthus-Bertrand, fotografo e regista francese che mi ha toccato il cuore con le sue immagini del pianeta e il suo documentario Human; Pina Bausch, grandissima coreaografa e ballerina, che mi ha entusiasmato con la sua poesia del corpo; Nelson Mandela, maestro di antirazzismo, che ha dato testimonianza di resilienza e di tolleranza; Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, maestri di vita per il loro coraggio e la loro coerenza.