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La pratica psicomotoria

La pratica psicomotoria

Favorire lo sviluppo dei bambini

con il gioco spontaneo e il movimento

nel rispetto dei loro tempi e modalità

Bernard Aucoutourier

La psicomotricità è una disciplina che ha avuto origine in Francia e si è sviluppata in Italia negli anni Settanta, trovando i suoi ambiti di intervento nella prevenzione, nell’educazione, nella terapia, nella formazione.

La Pratica psicomotoria secondo il metodo di Bernard Aucouturier è un’attività che mira a favorire lo sviluppo, la maturazione e l’espressione del bambino a livello motorio, affettivo, relazionale e cognitivo, concepiti non come ambiti separati ma in una visione olistica, globale della persona.

Aiuta i bambini a crescere armoniosamente, accompagnando e favorendo il loro processo di crescita e di strutturazione dell’identità, utilizzando il gioco spontaneo, il movimento, l’azione e la rappresentazione perché è tramite l’azione e il piacere che questa genera che il bambino scopre e conquista il mondo.

Il bambino non gioca per imparare, ma impara perché gioca. E questo avviene in un luogo preciso – la sala di Pratica Psicomotoria – studiato da Aucoutourier come uno spazio ricco, vario, colorato, che prevede la presenza attenta di un adulto che accoglie le produzioni dei bambini, condivide le loro emozioni e il loro piacere e li accompagna nel percorso di crescita.

Bernard AucoutourierIn una sala arredata su misura, con materiali semplici per arrampicarsi, saltare, cadere, rotolare, dondolare, cuscini di gommapiuma per costruire e distruggere, teli di tessuto colorato per travestirsi, i bambini vivono il piacere della libertà del movimento e del gioco. La pedagogia è centrata sull’accompagnare i bambini, per garantire la loro sicurezza fisica e affettiva e la loro emozione viene accolta con un atteggiamento di attenzione e di ascolto.

Attraverso il movimento, l’azione, il gioco spontaneo e il senso della motricità il bambino scopre, esplora e conquista il mondo degli oggetti e delle persone che sono intorno a lui. Nel movimento esprime le sue emozioni, la sua vita affettiva profonda e il suo mondo fantastico. E l’adulto è lì per lui: ne accoglie e contiene le difficoltà, le paure, le scoperte, i desideri, favorendone l’espressione e la comunicazione; è disponibile all’ascolto e allo stesso tempo garante della sicurezza.

Il bambino vive dunque il piacere sensomotorio, il piacere del corpo come luogo privilegiato di esperienze e di conoscenza di sé e della realtà, di espressione e comunicazione con l’altro. Attraverso il corpo e il movimento manifesta la sua vita più profonda, più conflittuale ma anche più creatrice e utilizza il tipo di comunicazione che più gli è congeniale, verbale e non verbale, a seconda del momento, per evolvere in modo sano verso la simbolizzazione.

Aucouturier ha coniato il concetto di “espressività motoria” per definire il modo del tutto originale che ogni bambino ha di essere nel mondo e di esprimere se stesso: ognuno ha un modo tutto suo di muoversi, di spostarsi, di agire con gesti, mimica, intonazioni della voce, espressioni e parole
del tutto personali. Ed è riuscito a dimostrare che esiste un’altra strada oltre a quella delle pratiche strumentali e delle terapie centrate sul linguaggio: si è orientato verso le sorgenti della comunicazione che si generano nel corpo e negli affetti durante il dialogo tonico-emozionale tra madre e bambino e che sono all’origine dei simboli più elementari.

Lo specialista in Pratica Psicomotoria è preparato, nel suo percorso di formazione, a osservare, accogliere e dare senso all’espressività motoria del bambino al fine di offrire risposte adeguate ai suoi bisogni profondi. Ciò vale sia in pratica psicomotoria educativo-preventiva sia nell’aiuto psicomotorio individuale o di piccolo gruppo, rivolto ai bambini che presentano ritardi o difficoltà nel loro processo di crescita.