Benvenuti nel sito di Alessandra Callegari

Carl Rogers

Carl Rogers

Un terapeuta umanista

Padre  dell’approccio centrato sulla persona

carl rogers“Sulla base delle mie esperienze, ho notato che se posso contribuire a creare un clima contrassegnato da genuinità, apprezzamento e comprensione, allora avvengono cose molto stimolanti. Gruppi e persone si muovono, in un clima simile, dalla rigidità verso la flessibilità, da un esistere statico a un vivere dinamico, dalla dipendenza verso l’autonomia, dalla difensività verso l’autoaccettazione, da un essere ovvio e scontato verso una creatività imprevedibile. Diventano in tal modo una prova vivente di una tendenza alla realizzazione”.

Carl Ramson Rogers (1902-1987) è stato uno dei grandi interpreti di quella che viene chiamata la psicologia umanistica, o ‘terza forza’, insieme ad Abraham Maslow, Rollo May, Gordon Allport, Fritz Perls, George Kelly, e uno dei più originali protagonisti della psicologia clinica americana. Dopo aver lavorato come terapeuta, dal 1928 al 1939, al Child Study Department di Rochester, nello stato di New York, ottiene una cattedra di psicologia clinica all’università dell’Ohio, dove tiene un corso pionieristico di psicoterapia.

Nel 1940, il suo intervento a un congresso all’università del Minnesota può considerarsi il manifesto del nuovo approccio da lui proposto: una terapia il cui obiettivo non è quello di risolvere un particolare problema, ma di aiutare l’individuo a crescere, per poter far fronte ai problemi attuali e futuri in modo più integrato; una terapia radicata nel lavoro di Otto Rank, Jessie Taft e Frederick Allen, in quello degli analisti neofreudiani, in particolare di Karen Horney, nella play therapy e nella terapia di gruppo.

Con la sua prima grande opera teorica, Counselling and Psychotherapy (1942), contribuisce, insieme a The Art of Counselling di Rollo May (1939), a gettare le basi del movimento umanistico. E per la prima volta nella storia della psicoterapia vengono registrate al magnetofono e pubblicate integralmente le sedute di una intera, seppur breve, psicoterapia: è l’avvio della possibilità di rendere disponibile la seduta a una indagine obiettiva, introducendo nella psicoterapia il metodo scientifico. Nel 1945 Rogers si trasferisce all’università di Chicago. dove rimane dodici anni, creando un Counselling Center che presto diverrà uno dei più noti per la psicoterapia e la ricerca. Nel 1957 ottiene la cattedra di Psicologia e Psichiatria all’università del Wisconsin, diventando così il primo psicologo clinico a insegnare in un dipartimento di psichiatria.

Nel 1964 Rogers lascia l’insegnamento universitario e si trasferisce al prestigioso Western Behavioural Science Institute di La Jolla, in Californi, dove applica il suo approccio all’educazione, al management, ai “gruppi di incontro”, alla comunicazione interculturale, alla filosofia della scienza. Nel 1969 crea, con alcuni colleghi, il Center for the Study of the Person, che diventerà punto di incontro e coordinamento delle varie esperienze di “approccio centrato sulla persona” che stanno sorgendo nel mondo.

Culmine dell’impegno di Rogers è infine la fondazione dell’Institute for Peace, per lo studio e la risoluzione dei conflitti: con i suoi collaboratori egli facilita grandi gruppi d’incontro fra cattolici e protestanti a Belfast, fra rappresentanti dell’Europa dell’Est e dell’Ovest, fra neri e bianchi in Sud Africa, fra capi di stato e diplomatici dell’America Centrale ed esponenti del governo degli Stati Uniti, ottenendo la candidatura al premio Nobel per la pace.

******

Il mio “incontro” con Rogers risale alla mia formazione in counseling, basata sul’inidirizzo somatorelazionale frutto dell’integrazione fra  Bioenergetica e approccio centrato sulla persona. Di questo autore ho così letto tutti i suoi libri e sono rmasta particolarmente colpita dal “modo di essere” del terapeuta, che descrive in termini di grande apertura e umanità. Un modo di essere che mi ha da allora ispirato e he rappresenta un punto di riferimento nel mio mestiere di counselor.

******

Bibliografia
Tutti i testi più importanti di Carl Rogers sono tradotti in italiano.
Psicoterapia di consultazione, Astrolabio, Roma 1971, traduzione da Counseling and psychotherapy. Newer concepts in practice, 1942
Terapia centrata sul cliente, La Nuova Italia, Firenze 1997, traduzione da Client-centered Therapy, 1951
La terapia centrata-sul-cliente, Martinelli, Firenze 1970, a cura di Augusto Palmonari e Jan Rombauts, è una raccolta di articoli con l’aggiunta di alcuni capitoli tratti da On Becoming a Person, 1961
Psicoterapia e relazioni umane, Boringhieri, Torino 1970, traduzione da Psychothérapie et relations humaines. Théorie et pratique de la thérapie nondirective, pubblicato a Lovanio nel 1962 assieme a M. Kinget.
Libertà nell’apprendimento, Giunti Barbera, Firenze 1973, traduzione da Freedom to Learn, 1969
Partners. Il matrimonio e le sue alternative, Astrolabio, Milano 1976, traduzione di Augusto Menzio da Becoming Partners. Marriage and its alternatives, 1972
I gruppi di incontro, Astrolabio, Roma 1976, traduzione di Augusto Menzio da Carl Rogers on Encounter Groups, 1970
Potere personale. La forza interiore e il suo effetto rivoluzionario, Astrolabio, Milano 1978, traduzione di Luciana e Gianni Baldaccini da Carl Rogers on Personal Power, 1977
Un modo di essere, Martinelli, Firenze 1983, traduzione di Mauro Bonacci da A Way of being, Boston, 1980
Da persona a persona. Il problema di essere umani, Astrolabio, Roma 1987, traduzione di Salvatore Maddaloni da Person to person. The problem of being human. A new trend in psychology, 1967, con Barry Stevens